Per secoli gli antichi abitanti della Valle Camonica hanno scalfito le rocce della vallata: oggi migliaia di incisioni rupestri raccontano la storia dell’uomo nelle Alpi che dalla preistoria all’epoca più recente.
L’ “arte rupestre della Valle Camonica” è stata dichiarata sito UNESCO nel 1979 e si stima nella vallata la presenza di centinaia di migliaia di simboli, diffusi in tutto il territorio particolarmente concentrati nelle Media Valle Camonica, tra i comuni di Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo e Paspardo. Qui, ai piedi dei monti Concarena e Pizzo Badile, famosi per i giorchi di luce durante gli equiozi a marzo e settembre, si trovano migliaia di immagini sulle rocce levigate dal ghiacciaio.
Decifrare questi simboli non è un’impresa semplice, e negli anni molte teorie sono state messe in discussione da studiosi, antropologi e archeologi. La gente del luogo si limita a definire le incisioni rupestri con il termine affettuoso di pitòti, pupazzetti. Tra migliaia di immagini misteriose si trovano guerrieri, scene di duello, animali (cervi, cani, uccelli), scene di caccia, impronte di piede, labirinti, palette, ma anche simboli enigmatici (come la “Rosa camuna“, simbolo della Regione Lombardia)…
Per una prima visita si consiglia il Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte, oppure l’area di Foppe di Nadro a Ceto, dove è anche possibile visitare la ricostruzione di alcuni edifici Neolitici o dell’età del Ferro.
Si consiglia di aspettare una bella giornata, mettersi scarpe comode e prepararsi ad una camminata nella natura. Ovviamente non dimenticatevi una guida turistica: le incisioni rupestri sono tantissime e non potete rischiare di non vedere quelle più famose! Con Visit ViB effettuano anche visite didattiche per le scuole di tutti i gradi.
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